Come omologare lo scarico della moto? Qualche chiarimento

Ecco come omologare lo scarico della moto per non incorrere in sanzioni

L’acquisto della moto spesso non coincide con la realizzazione del proprio sogno. Molti motociclisti non si accontentano di scegliere il loro modello preferito, ma una volta montati in sella, pensano già a come personalizzarlo e renderlo più vicino alla propria personalità. Spesso amano apportare delle piccole modifiche alla moto per renderla più accattivante e grintosa, sostituendo pezzi originali con altri dall’indole più sportiva.

Uno dei pezzi della moto che più frequentemente viene cambiato è il terminale di scarico

In questo articolo proviamo a spiegare a cosa serve il terminale di marmitta e come omologare lo scarico della moto, onde evitare di incorrere in sanzioni.

Infatti, mentre per cambiare lo specchietto o la sella della moto basta sostituire il pezzo montato con uno nuovo, per il terminale di scarico il discorso è diverso, perché vanno rispettate una serie di regole affinché si possa ottenere l’omologazione.

Omologazione scarico moto: ecco cosa dice la legge

Secondo la normativa in vigore, è possibile installare sulla moto un terminale di scarico aftermarket, cioè non originale, al posto di quello in dotazione. Per omologare lo scarico della moto bisogna dimostrare che il modello della moto su cui è montato il pezzo sia incluso tra i modelli con esso compatibili. Per capire come omologare lo scarico di una moto è necessario quindi prestare attenzione alla scheda tecnica della marmitta che si intende acquistare.

Nel caso in cui vengano attuate modifiche alla marmitta o in cui vengano riscontrati danneggiamenti per usura, rilevabili da un’eccessiva rumorosità, si rischia di incorrere in violazioni del Codice della Strada. Infatti, come recita l’articolo 72 del C.d.s. il terminale di scarico deve essere conforme alle specifiche della moto su cui è installato, facendo riferimento alle indicazioni riportate nella carta di circolazione. L’articolo 71 del C.d.s., invece, stabilisce che“chiunque circola con un veicolo a motore o con un rimorchio non conforme alle prescrizioni stabilite dal regolamento è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 85 ad euro 338”.

Da citare è poi l’art. 78 che prevede la necessità di effettuare degli specifici accertamenti presso gli Uffici della Motorizzazionenel caso siano apportate delle modifiche alle caratteristiche costruttive e funzionali, ovvero ai dispositivi di equipaggiamento indicati negli artt 71 e 72”.

Qual è la differenza tra Euro 3, Euro 4 e Euro 5?

Quando si parla di terminali di scarico della moto, si parla anche di inquinamento e restrizioni del traffico. Ci siamo ormai abituati alle diciture Euro 3, Euro 4 e Euro 5. Queste rappresentano degli standard sulle emissioni per i veicoli venduti nei Paesi Ue introdotti nel 1999 nell’ambito di una serie di misure volte a combattere l’inquinamento ambientale. Di seguito, proviamo a spiegare come omologare lo scarico della moto in base alle diverse classificazioni.

  • Euro 3. Il veicolo può circolare con uno scarico aftermarket che abbia omologazioni per Suono o Emissioni Gas. Nella quasi totalità dei casi le aziende produttrici vendono scarichi aftermarket dotati della sola omologazione Suono che consente di circolare su strada. Questa omologazione, però, non è sufficiente per superare la revisione della moto. Per avere il via libera occorre rimontare sul veicolo lo scarico originale, oppure inserire il catalizzatore nel caso in cui fosse stato rimosso nel montare lo scarico. In molti casi, infatti, il catalizzatore originale non viene rimosso anche installando un nuovo terminale. In questo caso il mezzo è in regola per passare la revisione. Attenzione: questo discorso è valido solo se non viene rimosso il db killer, ovvero il tappo che smorza il suono e che si trova nell’ultimissima parte dello scarico.
  • Euro 4. Per essere in regola, il terminale di scarico deve disporre di entrambe le omologazioni: Suono ed Emissioni Gas. Per fare questo si può installare un terminale omologato euro 4 senza rimuovere il catalizzatore, oppure cambiare il terminale e il collettore catalizzato con pezzi entrambi omologati Euro 4. Non si è invece in regola con terminale omologato e raccordo racing, anche se lo scarico riporta l’omologazione, oppure con raccordo catalizzato e scarico non omologato Euro 4.  Nelle Euro 4 si prevede che il db killer non sia removibile, infatti, viene dotato di un fermo che se viene manomesso espone al rischio di sanzioni.
  • Euro 5. La normativa per omologare lo scarico della moto è la stessa già descritta per l’Euro 4, solo un po’ più restrittiva sui livelli del suono e sulle emissioni dei gas.

Perché è importante ottenere l’omologazione dello scarico della moto

Ora che sai come omologare lo scarico della moto a libretto, vediamo un po’ quali possono essere le conseguenze in caso di mancata messa a norma. I rischi che si corrono girando con uno scarico non a norma non sono solo di natura amministrativa. L’omologazione dello scarico della moto evita possibili violazioni del Codice della Strada e assicura una maggior sicurezza: in caso di sinistro l’assicurazione potrebbe non coprire il danno perché alla stipula della polizza il mezzo assicurato era dotato di scarico omologato e solo successivamente è stato sostituito con un modello privo di omologazione.

Come fare per omologare lo scarico della moto sostituendo il terminale

Sulla base di quanto detto fin qui, per sostituire il terminale di scarico della moto è sempre consigliabile scegliere un modello omologato, corredato di dichiarazione dell’azienda produttrice. Nel caso si decida diversamente, per omologare lo scarico della moto c’è solo un modo: recarsi presso gli uffici della Motorizzazione Civile, come riportato nel già citato art 78 del c.d.s.

A chi rivolgersi per acquistare un terminale di scarico omologato

Per sostituire il terminale di scarico della tua moto, visita il negozio online Genial Motor,dove puoi trovarediversi modelli omologati, come ad esempio l’Arrow X-kone Carbon Cap o il Ducati diavel 2011 > 2016

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